Realtà aumentata per Instagram Stories

Cos’è Spark AR e come utilizzarlo

Usare i filtri di Instagram è diventata per molti di noi un’abitudine quotidiana, danno colore alle Stories, le rendono più interessanti, spesso ironiche. Tutto ciò è possibile grazie a Spark AR, l’applicazione studiata da Facebook gratuita e accessibile a tutti, per permettere a tutti gli utenti di esprimere la propria creatività. La piattaforma è ha un interfaccia molto semplice e al momento più di 400mila creator attivi in più di 190 nazioni, che hanno pubblicato 1,2 milioni di filtri AR. 

Pochi sanno che dietro il successo di questa applicazione di Facebook c’è un italiano Davide La Sala che con il suo lavoro è riuscito ad abbattere barriere e costi di creazione per la realtà aumentata. Spaziando tra soluzioni tecniche avanzate, integrazioni con altri software, la creazione di contenuti tecnico-artistici, di materiale educativo, fino al supporto specialistico per la community di creator sempre più in crescita. Negli ultimi tre mesi 150 creator hanno visto i loro filtri AR generare più di un miliardo di visualizzazioni, di questi il 55% è costituito da donne. 

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Spark AR Interface

Instagram Stories è efficace per interagire con i giovani utenti e sponsorizzare un brand. Nel 2019, 500 milioni di account hanno utilizzato Instagram Stories ogni giorno e il 67% degli utenti di Instagram ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Le funzionalità interattive di Stories, come sondaggi, domande e filtri AR di Instagram, sono modi divertenti per i brand nativi digitali e non di coinvolgere i loro utenti.

La realtà aumentata (Augmented reality AR) sembra una tecnologia futuristica, ma attraverso le Instagram Stories si sta diffondendo molto più velocemente di quanto crediamo, visto che la maggior parte dei filtri che utilizziamo quotidianamente su Instagram sono creati tramite l’applicazione Spark AR.

I filtri Instagram che sfruttano la realtà aumentata (AR) sono effetti generati al computer che si sovrappongono all’immagine reale visualizzata dalla fotocamera alterandola, e possono funzionare sia tramite la fotocamera anteriore o posteriore dei nostri dispositivi digitali. Pensate ai filtri facciali ad esempio, come quelli in cui le orecchie e il naso di un cane si sovrappongono ai tratti facciali del tuo viso, seguendo il suo movimento. I filtri AR di Instagram sono diversi dai filtri pre impostati, che si limitano ad aumentano la qualità delle foto, ma sono un vero elemento interattivo che permettere di tenere attivo il legame con la propria community.

Clicca qui per scoprire alcuni insight sui filtri preferiti delle star

Perché creare filtri AR per le storie di Instagram?

Coca-Cola Poland – Filtro AR per promuovere l’immagine del suo orso polare

Anche se questo strumento potrebbe non essere adatto a tutte le aziende, è un’ottima opzione per i marchi che cercano di raggiungere un target giovane. Ricordiamo che il 67% degli utenti ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Inoltre, un terzo delle storie di Instagram più viste proviene da aziende. I filtri AR sono utili per condividere i propri brand value, aiuta a distinguersi dalla concorrenza e parlare al proprio pubblico tramite il “tono” che rappresenta il marchio, soprattutto se quel tono è divertente o giocoso.

Nel 2019, più di 500 milioni di account hanno interagito quotidianamente con le storie di Instagram. Il 60% delle aziende che utilizzano Instagram Stories incorpora un elemento interattivo (sondaggi, domande, filtri) per aumentare il coinvolgimento mensile del proprio pubblico. Inoltre tramite i filtri si può consentire ai clienti di “provare” un prodotto prima di effettuare un acquisto (basti pensare ad un gioiello o un paio di occhiali) o “indossare” un capo d’abbigliamento.

Si può creare un filtro anche per mostrare il sostegno per delle cause sociali, per aumenta la consapevolezza del marchio, incorporando magari il logo o la mascotte del brand. Grazie alla condivisione degli utenti anche i loro follower (e potenziali nuovi follower) saranno esposti al brand o al creator che l’ha progettato.

Realtà aumentata e tendenze future

I filtri personalizzati di Tiffany and Co. incorporano il marchio dell’azienda.

La realtà aumentata sta piazzando le basi dello spatial computing, la nuova frontiera di come interagiremo con i computer tra qualche anno. Facebook, come annunciato da diverso tempo, sta lavorando a degli occhiali di realtà aumentata che possano sostituire in molti casi gli smartphone. Già grazie alla pandemia la rivoluzione tecnologica ha subito una grande spinta che ha migliorato molto velocemente la comunicazione a distanza e implementato l’esperienza d’acquisto online anche tramite la realtà aumentata.

L’intelligenza artificiale, il machine learning relativo alla computer vision, il rendering remoto, il 6G, le batterie wireless ricaricabili in secondi, sistema di navigazione 3D di interni, audio spaziale e nuove display ottici ultra-sottili, ed una cura maniacale alla sicurezza e privacy, sono alcune delle innovazioni che ci porteranno a vivere in questo “mondo aumentato”. Sarà quindi una totale rivoluzione su come consumeremo contenuti, interagiremo con il mondo esterno e compreremo online.

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